FORMAZIONE

Pieno di iscritti per la formazione di IAL Lombardia

Nelle sette sedi impegnate nei percorsi di IeFP il nuovo anno scolastico registra adesioni in crescita del 34%

Per IAL Lombardia il nuovo anno scolastico prende avvio con il 34% di iscritti in più. Vale anche la pena ricordare che complessivamente gli iscritti ai percorsi di istruzione e formazione professionale nelle strutture formative accreditate dalle regioni, nel solo biennio 2017/19 sono complessivamente cresciuti di oltre il 6%”. Matteo Berlanda, presidente della struttura regionale IAL a cui fanno riferimento tredici sedi territoriali, sette delle quali direttamente impegnate per l’obbligo formativo, risponde così ad una domanda sul crollo delle adesioni alle scuole regionali con un percorso di tre o quattro anni di cui hanno scritto nelle scorse settimane alcuni quotidiani riferendo i dati nazionali del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca sulle iscrizioni scolastiche. In sedici anni si sono dimezzati gli iscritti agli istituti professionali – ha sintetizzato, ad esempio, la Repubblica – ma l’Italia non ha ancora messo a fuoco che questo è un problema primario.

“Il dato riportato è interessante – afferma Berlanda – e per certi aspetti preoccupante, ma va letto nella sua complessità. La formazione professionale cala nel suo insieme per effetto del crollo dei percorsi in sussidiarietà, cioè quelli realizzati negli istituti professionali pubblici, mentre gli iscritti ai medesimi percorsi di studio realizzati dagli enti accreditati, cresce. Va poi rilevato che il report elaborato dal Ministero non analizza la dimensione locale di questi andamenti: essendo il sistema della formazione professionale di competenza esclusiva regionale è naturale che il dato medio nazionale possa nascondere dinamiche territoriali del tutto differenti.”

Significa che in Lombardia le cose vanno diversamente?

Il sistema di Istruzione e Formazione Professionale in Lombardia è a regime da parecchi anni, almeno per la parte affidata al privato sociale no-profit; ciò significa che l’offerta formativa è stabile sia in termini di profili professionali – ogni anno, anzi, numerosi percorsi formativi vengono arricchiti da elementi di innovazione e di maggiore connessione con il mondo del lavoro – che, soprattutto, rispetto ai posti disponibili: nella grande maggioranza dei centri di formazione professionale lombardi non è mai capitato, almeno negli ultimi 10 anni, che un banco rimanesse vuoto. Ancora oggi numerosi operatori accolgono più allievi rispetto al numero di doti individuali finanziate dalla Regione e hanno numeri in crescita da anni.

Questa dinamica si verifica anche per IAL Lombardia?

Confrontando i dati forniti dal Ministero – che fanno riferimento alle iscrizioni per l’anno formativo 2019/2020 – alla data di chiusura formale dei termini risultavano iscritti ai nostri percorsi quasi il 10% in più dei ragazzi rispetto al precedente anno formativo; e questo senza contare tutti gli iscritti che abbiamo raccolto da giugno e che continueremo ad accogliere in questo inizio di settembre, periodo nel quale una parte significativa degli studenti si ri-orienta; già oggi siamo al 34% in più degli iscritti.

Cosa determina questi risultati?

La capacità di IAL Lombardia, nelle sette sedi in cui fa Istruzione e Formazione Professionale, di proporre un percorso di studi coerente sia con la domanda degli allievi che con l’offerta lavorativa del territorio e di articolare un’esperienza formativa che integra didattica di qualità con un vero e proprio percorso di inserimento lavorativo: a sei mesi dal conseguimento del diploma o della qualifica professionale, sette allievi IAL su dieci hanno trovato una occupazione.

Nella foto, l’intervento di Matteo Berlanda ad un recente convegno dello IAL nazionale

Ago 2019

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